Oggi un immobile resta mesi sul mercato prima di trovare un acquirente. Per questo nascono i professionisti del relooking. Con i loro interventi furbi il tuo appartamento cambia faccia. E il compratore si innamora a prima vista.
Secondo l’ultima indagine della Banca d’Italia sul mercato immobiliare, nel nostro Paese una casa rimane in attesa di un compratore in media per 225 giorni. Significa che, se hai deciso di traslocare, potresti attendere più di sette mesi prima di riuscire a vendere il vecchio appartamento. Con disagi notevoli, dal capitale immobilizzato all’Imu e alle spese condominiali da pagare. Come accorciare i tempi? Un modo c’è: rivolgersi a un home stager, cioè un professionista che ha conoscenze di arredamento, decorazione e marketing immobiliare e sa “mettere in scena” la tua casa per i potenziali compratori.
Un’idea che va forte in America
Negli Stati Uniti l’home staging è già una realtà molto diffusa: nella sola area di Los Angeles sono circa 70 gli studi che offrono questo tipio di restyling. In Italia siamo solo agli inizi. «L’home stager riallestisce gli ambienti in modo che catturino l’attenzione del futuro proprietario: quando entra deve pensare “Questa è la casa dei miei sogni”» esordisce Fosca De Luca, presidente dell’associazione Home staging lovers (homestaginglovers. it), che raggruppa i professionisti italiani. «Il fattore emozionale è molto più importante di quanto pensiamo. In genere a decidere l’acquisto di un appartamento sono le donne, le più sensibili alla sensazione di benessere trasmessa dagli ambienti». Secondo i dati di Home staging lovers, dopo un intervento di restyling non solo la permanenza media dell’immobile sul mercato scende a 54 giorni, ma lo sconto di vendita richiesto in genere dall’acquirente passa dal 9,9% (dati Banca d’Italia) al 4%». L’home staging non è utile solo se devi vendere o affittare una casa nel centro di Roma o una villa in Sardegna. «È un investimento che dà ottimi risultati in provincia, dove le case restano invendute per molti mesi e differenziare la propria da tutte le altre è fondamentale».
A volte basta eliminare il superfluo
L’home stager interviene in modo diverso a seconda che la casa sia ancora abitata o già vuota. «Nel primo caso aiuta il proprietario a togliere il superfluo: mobili di troppo, oggetti, fotografie; insomma tutti i segni di vita vissuta che fanno sembrare gli ambienti soffocanti e polverosi. A questo punto il professionista adotta cambiamenti minimi, come l’aggiunta di tende, tovaglie e copriletti» spiega De Luca. «Se chi vende la casa ha già traslocato l’intervento è più ampio e comprende il noleggio dei mobili nello stile più adatto al tipo di compratore che si vuole attirare».
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[fonte articolo Donna Moderna]